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Grazie Nuvole,
la trovo veramente geniale e proprio al caso mio!Questa la provo subito per domenica.
Ma il nome?meglio che vada a dormire!!!
Buona Notte!
Ivana
D’accordo!
Però mi dici da dove salta fuori un nome così…quindi non dispensarti dal citarne la storia, proprio come ci piace, a noi!
Grazie
Ivana
ciabatte o non ciabatte, la torta è una di quelle cose che io non homai fatto…qui da noi si è molto rustici e si fanno solo le raviole dolci, il paen d’Nadel, i sabadoni e poco altro.
Solo se c’è mio cognato ex-gelatiere, (con tanto di medaglia d’oro, quella per dirla, del concorso nazionale di Longarone!!!) si può avere per casa una torta gelato natalizia, con renne e Babbi Natale come si deve….ma poi c’è chi è schizzinoso e non la mangia per i coloranti, altri per sapori strani…insomma, qui siamo proprio una frana , in fatto di dolci!!!!Quindi mi beo alla vista dei vostri capolavori!
Brava
🙂 🙂
IvanaInfatti quel pinetto lì non mi sembra che ci sia qui da noi! Mi servo sempre di verdura fresca di campagna e non sono molto pratica di altre qualità.
A cento metri da me c’è un appezzamento di terreno tutto cinto da una alta siepe di lauro, tutto frazionato per creare dei mini orti per i pensionati. Zia Irma ce l’ha avuto per anni e anni, solo quattro ani fa, all’insorgere della malattia del marito, ha rinunciato.
L’altro giorno ho fotografato alla men peggio una parte agibile, visto che è anche chiuso con delle grate e chiavistello. Ero curiosa di vedere il trattamento che qui viene fatto al Cardo, che dopo risulta bello bianco, tenero. Se ne era parlato ultimamente, ed io incuriosita volevo documentarmi sul cardo emiliano.Al riguardo ho una curiosa ricetta di cardo fritto, molto antica, appena l’ho in “bella copia” la spedisco!
Ciao
Ivana
Avevo dato una risposta, poi si vede che non ho spedito! Mi succede!!!
In genere oggi devo stare molto attenta al contenuto sia di colesterolo, delle uova, che calorico: zucchero e burro, quindi le cose buone sono diventate tabù, qui in famiglia.
Quella che faccio spesso è una semplice torta di mele senza grassi, o la linzer con meno burro e più nocciole, insomma mi tocca fare delle addomesticazioni forzate!!!Che tristezza!!!!
Ciao
Ivana
Sentivo parlare anch’io della famosa torta Paradiso, ma penso che in casa mia non si sia mai fatta….mia mamma era un po’ negata nei dolci!
Ma in soccorso mi viene senmpre la zia Irma, con tutti i suoi fogli improbabili, racchiusi in una carpetta, legata con refe.
Ho trovato due ricette, diverse, sia fra di loro, sia confrontate con questa!Quella detta la più antica suona così:
250 g Zucchero
250 g burro
3 uova
350 g fecola
50 g zucchero vaniglinato
10 g lievito artificiale.Montare per un quarto d’ora le uova con lo zucchero, poi si unisce il burro liquefatto, indi la fecola e si lavora ancora un quarto d’ora.
In ultimo si versa lo zucchero vaniglinato e il lievito, si mescola bene e si versa in una tortiera unta e si cuoce a calore moderato
(il tempo non me lo dà mai, la zia!!!!)L’altra parla di tutt’altre proporzioni.
E’ il caso di verificare anche questa, molto più “dietetica” dell’altra!
Senz’altro sarà meno paradisiaca di quella di Nuvole! Ma per i vecchietti forse è indicata!Bello confrontare i vari modi di come si fa un dolce dallo stesso nome!
Ciao
Ivana
Una bella gustosa ricetta (sentendo mortadella ehhh!!!).
Mi piacciono i piatti. diciamo normali, delle nostre famiglie, con quella buona aria casalinga, ma anche accurata e, come dice Betta, fatta con amore!!!Grazie e complimenti per la presentazione simpatica e “poetica” come dice Susanna!
Dimenticavo: cosa intendi per vitella? O si può usare vitellone, praticamente bovino giovane, non il vitello appena svezzato! Importante perchè penso che a volte ci siano diversità nella definizione delle carni!
In genere non uso vitello, ma sostituisco con altre carni bianche, tacchino o anche maiale. Così vediamo quali usi abbiamo, nelle diverse regioni.Ciao
Ivana
8 Dicembre 2006 alle 8:27 in risposta a: Minestra nel sacchetto detta anche dello stracciolino #160121Guardate che da noi lo “straccetto è (era) parecchio usato soprattutto per le paste asciutte, questo invece è per minestra in brodo.
Gli spatzli (alla svizzera) sono un’altra cosa, un altro sapore, sono però una di quelle cose antiche che le casalinghe nordiche sanno fare con vera maestria, con tagliere e coltello e giù a bollire..
Bene se metti la ricetta, altrimenti io ne ho parecchie!!!!Metterò anche il rotolo alla bolognese, sempre nel telo…saporito e bello a vedersi!
Ciao
Vado al mercatino……poi faccio vedere…ah le foto, ne ho inviate e ne ho altre da inviare!!!!
Ma aspetto con ansia il sito!!!!
Ivana
io invece non la conoscevo, questa dei voraci gasteropodi!!!
Starò attenta in eventuali esperimenti similari!Ciao, buona notte, sono stata impegnata fino adessso!
Ivana
grazie, Susanna
del quadretto “fresca sposa…in cucina”
Per fortuna che io dovrei riandare a 44 anni fa, così vi risparmio i miei di…disastri!!!Ma ce n’ é un’ altra, “Nuvole”, che ha i suoi bei ricordi!!!!
Su, dicceli!!!
Ciao
Ivana
In programma c’è la cena della Vigilia di Natale, sicura. Con figli, nipoti e parenti!
Poi altrettanto sicuro il cenone, fra vecchietti, in casa, comprendendo anche il cane!
Facciamo in casa proprio a causa della paura atavica del nostro cane per i botti di capodanno, quindi
amici liberi da altri impegni si trovano qui da noi e imbastiamo qualcosa insieme!Vi passerò il menù, appena lo conosco io stessa!!!
Ciao
Ivana
Il cognome Sacher è abbastanza frequente a Vienna, ma per tutto il mondo è legato a “Sacher-Torte”, un dolce mitico, che dal 1832 è diventato famoso.
Questa ricetta diede onori al ragazzo, Franz, che a soli 16 anni aveva “messo insieme” in un compito assegnato durante il corso di pasticciere presso la cucina del Cancelliere di stato Wenzel Clemens principe von Metternich.
Naturalmente non è “nata” così per caso: esistevano già torte alla cioccolata, e si seguivano le ricette di un famoso libro di cucina della metà del settecento, che comprendeva la cucina Viennese e le “Chiocolade-Torten”.
Il principe rimase bene impressionato dall’esecuzione, per cui la fama giunse alla corte dell’imperatore…e da lì cominciò la fortuna della famiglia Sacher.
Nel 1876 il figlio Eduard fondò l’ “Hotel Sacher ” di Vienna.
Già alla fine dell’800 questa specialità era conosciuta in tutta Europa e anche Oltremare. La produzione nel 1888, a detta del figlio Eduard, in una lettera al Giornale ufficiale viennese, veniva fatta nella cucina dell’hotel, da quattro addetti, giorno e notte, per tutto l’anno, da 200 a 400 torte in diverse misureal giorno.
Nel 1894 anche “Appetit-Lexikon” la annovera fra le più nobili torte di cioccolata, dichiarando che annualmente 20.000 torte venivano spedite in tutto il mondo.
Veniva usato il termine “Eiss o Eis” come noi chiamiamo glassa, da ghiaccio, cioè il “manto” che avvolgeva la torta, ed era un’usanza della cucina della Germania meridionale.
Consisteva nello sciogliere cioccolata alla vaniglia con poca acqua sul fuoco, poi si aggiungeva zucchero e acqua e si doveva raggiungere la prova del filo, toccando il cucchiaio bagnato dalla glassa con il pollice, poi sollevandolo, vi si formava un filo.
La ricetta originale è un segreto ben custodito…ma esistono molte imitazioni e anche di queste si tiene una raccolta, ed è prestigioso appartenervi.
Di queste si cita una torta rappresentativa, abbastanza semplice che è riproducibile (dalla quale parto anch’io per la mia torta di cioccolata!).Dal punto di vista legale:
c’è stata una specie di guerra dei sette anni (1756-1763 Slesia), dal 1950-al 1957 per avere l’esclusiva della denominazione “Original Sacher-Torte”. Il tipo dell’Hotel Sacher ha un sigillo rotondo e si può fregiare del titolo “original”, mentre quella della Demel ha un altro testo e un sigillo a triangolo.
Succede anche adesso che ci sian querele e rispettivi giudizi procedurali.
La Torta di Franz Sacher rappresenta non solo un dolce squisito ma un simbolo dell’arte di vivere di Vienna
Fonte: Backmittelinstitut. DeVariante accettata e citata nei due testi base della cucina Viennese: “Grosses Sacher Kochbuch” e “Wiener Suessspeisen” sarebbe questa:
Per l’impasto base
130 g burro
110 g zucchero a velo
6 tuorli
130 g cioccolata
6 albumi
110 g zucchero cristallino
130 g farina
Vaniglia
Montare bene il burro ammorbidito con lo zucchero a velo e la vaniglia, aggiungere man mano i tuorli e infine la cioccolata sciolta a bagnomaria.
Montare a neve ben ferma le chiare, con lo zucchero, aggiungerla con cura, senza mescolare troppo, alla massa , poi setacciare sopra la farina e mescolare.
Cottura ca. 60′ a 180° non ventilato. Raffreddare bene.Glassa:
300 g zucchero
250 g cioccolata
125 ml di acquaRifinitura:
Acqua, zucchero e cioccolata portarli a 108 gradi, cuocere sempre mescolando fino alla consistenza liscia .
Questa ricetta parla di spalmare solo esternamente la torta, con la confettura di albicocche ben calda, poi versare la glassa calda.
Questa è una base, dalle quali partono varianti infinite.
Anche dalle nostre aprti esistono ricette “segrete” di torte di cioccolata, che poi ogni famiglia esegue a proprio uso e consumo!!!Ciao
Alexanna,
me l’ero notata a suo tempo, quindi ancora complimenti, perchè è, per me una novità la zucca a crudo. e adesso che ne ho in cantina mi organizzo!!!
Zucca rossa…intendi con la buccia bella arancione cupo?
Posterò il banco delle zucche!Grazie, ciao
Ivana
Ragazzi miei,
io che bazzico in altri lidi, soprattutto quelli al di là delle Alpi, se permettete, metterò la ricetta della quasi Sacher Torte, come dicono gli Austriaci stessi, perchè quelle che leggiamo qui a volte sono delle copie spurie!
Non disprezzo, anzi…ma se partiamo da là…forse è meglio!!!!Con calma!!!!!
Vi scriverò prima di tutto la storia, così accontentiamo anche la curiosità culturale!!!!!!
Cerchiamo di fare le cose per benino, almeno io ce la metto tutta!Ivana
Susanna, ma dove prendi tutta quella roba?
Al mercato o da qualcuno?
Cos’è il pepato?
Su spiegato tutto!!!!
( Io di pepato ho una cosa, ma una cosa…che è ambientata a Seattle!, pensa un po’!!!! Ma è parecchio privata , quindi non posso!)Ivana
Vedo anche la risposta di Alexanna, sì ci siamo conosciute…o meglio ho molto dato…di me, come tu di te!!!!)
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