… Disastri…. Alimentari….

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Questo argomento contiene 17 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  imported_susanna 17 anni, 5 mesi fa.

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  • #160140
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    in realtà erano così

    ehi! ci son riuscita!

    #160141

    nonna Ivana
    Membro

    io invece non la conoscevo, questa dei voraci gasteropodi!!!
    Starò attenta in eventuali esperimenti similari!

    Ciao, buona notte, sono stata impegnata fino adessso!

    Ivana

    #160142

    carlino
    Membro

    @gaviota argentea wrote:

    in realtà erano così

    ehi! ci son riuscita!

    Brava la gaviota e brava anche la scelta della foto.
    L’akltra foto serviva per le cosiddette ” conchiglie”.
    Beh se mi permetti direi che la ” prima volta” é difficile per tutti, accomuna maschi e femmine, non trovi?
    L’eperienza ti avrebbe spinta a decidere per un minor quantitativo di pasta rapportata agli invitati ( oggi vedo che lo sai) oppure avresti optato per una differente farcia, tipo ricotta e……….
    In verità i lumaconi gragnanesi , farciti con ricotta, pecorino grattugiato e ragù bolognese molto ristretto , li cuocio con ragù alla bolognese molto brodoso, ne calcolo 3 per signore e 4 per i maschi, Il tutto in teglia rettangolare, a bordi alti, infornata onde portare a cottura.

    #160143

    carlino
    Membro

    Il mio primo impatto negativo in cucina lo ebbi da scapolo, al ritorno da una battuta di pesca subacquea. La comitiva, mista come si conviene a quell’età, fece pressioni per terminare la serata a casa mia, di mia madre ovviamente. Scopo recondito, ma non troppo , abbuffarsi del mio pescato: pesci e frutti di mare . tra cui , nel retino spiccavano un paio di chili di ottimi ” taratufi”. Era la prima volta che affrontavo tutto il ciclo di lavorazione giacchè in linea di massima cucinava quasi sempre mia madre. Sciacquati , sotto l’acqua corrente i taratufi come facevo per le cozze, provvidi a cuocerle, in bianco, in un soffritto di olio EVO, aglio trito finemente e poi prezzemolo, il rtutto in regolare casseruola di alluminio pesante. Una volta condite le linguine ( ottime quando si governano più di quattro persone a tavola) coi frutti di mare , mi sedetti , per ultimo accanto alla allegra comituiva . Mi accorsi subito che qualcosa non andava,
    qualcunio, senza alcuna creanza ( eravamo tutti giovanissimi d’età), risputò parte del masticato , rifiutando anche di continuare.
    Allora scesi rapidamente in campo, per assaggiare, e con la mia forchetta portai alla mia bocca il ” triste pasto”.
    Stessa cosa dovetti fare anch’io e non potevo trovare NESSUNA attenuante o scusante: parecchia sabbia avvolgeva le linguine e spiccava al fondo del piatto ,perchè non camuffata dall ‘inesistente sugo dei pomodorini del mazzo , giacchè io avevo opatto per il bianco.
    Morale , da allora in poi ho imparato a mie spese come procedere alla preparazione , lunga e meticolosa , dei taratufi appena pescati dal fondo sabbioso del mare e non quelli in vendita nelle pescherie alle quali consiglio sempre una veloce pulizia.

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