Brus

Questo argomento contiene 20 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Bonifacio 15 anni, 2 mesi fa.

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  • #154298

    Bonifacio
    Membro

    Il Brus è un tradizionale formaggio piemontese caratteristico dell’Alta Langa in provincia di Cuneo, deriva da antiche consuetudini contadine legate all’esigenza di utilizzare gli avanzi dei formaggi (potete usare:castelmagno, ricotta, robiola,toma,gorgonzola, fontina,grana,taleggio,provolone)
    Non è propriamente un formaggio, ma è un impasto di formaggi a cui viene aggiunto pochissimo latte fresco per favorirne la rifermentazione e che viene poi lasciato macerare in ambiente refrigerato per alcuni giorni ( una ventina o trentina), avendo cura di mescolare ogni tanto con un cucchiaio di legno aggiungendo se volete delle erbe aromatiche, rosmarino p.e., timo.
    La fermentazione viene bloccata aggiungendo una dose di alcol , io ho sempre usato ad esempio della grappa.
    Si ottiene così un formaggio a lunga conservazione, di pasta cremosa e spalmabile, dal colore che varia dal bianco avorio al paglierino e dal gusto molto forte e piccante.
    Da gustare in modiche quantità, con la polenta o spalmato sul pane.
    Dovere per forza abbinarci un buon rosso, va bene anche un semplice barbera corposo.
    Vi rammento ancora di gustarlo in quantità modiche, è una vera bomba… [smilie=smilie18.gif]

    #224047
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    Dalla spiegazione dovrebbe essere equivalente al zancarlin che preparava mia nonna: allora mi inquietava e non volevo assaggiarlo; ora lo acquisto a peso d’oro dal mio formaggiaio di fiducia 🙁

    #224048
    paula
    paula
    Partecipante

    non lo conosco questo formaggio 🙄
    grazie Gigi ho imparato una cosa anche oggi 😆
    [smilie=011.gif]

    #224049

    Interessantissimo…. quando ti capita di farlo Gigi… mi metti una foto??? Grazie!!!!!!! [smilie=011.gif]

    #224050

    Nino44
    Membro

    Interessante, peccato che di avanzi di formaggi
    se ne fanno pochi o niente.

    #224051

    alexanna
    Membro

    non lo conoscevo nel senso che non l’ho mai sentito neanche nominare
    molto interessante … grazie

    #224052

    Gigi… un’altra domanda… anzi due…

    Dal momento in cui aggiungi il bicchierino di grappa per fermare la fermentazione, quanto tempo deve passare prima di consumarlo?

    L’alcool deve evaporare??

    E per esempio su mezzo kg di miscuglio di formaggi quanta grappa??

    Scusa ma la cosa mi è piaciuta molto e voglio capire bene!!! 😉 😉 😉

    #224053
    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    e’ ben vero che, come dice Nino, i formaggi è difficile che avanzino 🙄 ( siamo dei mangiatori incontinenti!) però questa ricetta la vorrei provare.Non la conoscevo m mi ispira.
    Vedrò cosa posso fare.
    Grazie.

    #224054

    Bonifacio
    Membro

    per mezzo kg. di formaggi un bicchiere di grappa, o tre tazzine se preferisci.Lo devi lasciare almeno una ventina o trenta giorni, mescolandolo ogni tanto:la parte di alcol in eccesso evapora e rimane il profumo ed il gusto ( se trovi delle bacche di ginepro da aggiungere resta un gustino….)
    Se metti più liquore diventa ancora più forte :mrgreen: ma 3 o 4 tazzine, minimo, vanno bene. [smilie=013.gif]

    #224055

    pappabuona
    Partecipante

    E il contenitore di che materiale è meglio? Chissà perchè mi da subito l’idea che questa preparazione debba riposare in un vaso di coccio. Mi sbaglio?

    #224056

    Siccome sono una curiosa di prima categoria, oltre ad aver letto tutto quello che ci ha suggerito Gigi sono andata a documentarmi.

    I contenitori consigliati sono quelli di vetro, ceramica, porcellana. Gli utensili consigliati per amalgamare sono cucchiai di legno, mestoli e spatole in legno, alluminio o acciaio inox.

    Ho anche appreso che non tutti mettono l’acool, alcuni invece creano questo impasto di formaggi aspettano un paio di giorni e mettono subito l’alcool.

    Bah… come sempre ognuno ha la propria ricetta…

    Gigi… quando dai una ricetta a noi ti butti in un ginepraio…. adesso lo sai!!! 😆 😆 😆 😆 😆

    #224057
    Dida
    Dida
    Partecipante

    Ricordatevi che questo formaggio, assai prelibato, ha un gusto piuttosto intenso (e pure l’odore) quindi regolatevi quando lo mangiate. Io consiglierei un contenitore cilindrico in coccio con coperchio a tenuta o una olla di vetro tipo quella che si usa per le acciughe sotto sale. Come dice Gigi la morte sua è la polenta sia appena fatta sia a fette e abbrustolita.

    #224058

    Paola P
    Membro

    interessante!

    PS no Gabriela, lo zincarlin è tutt’altra cosa, si produce da quello che potrebbe essere considerato scarto di lavorazione dei formaggi, cioè dal siero, a cui si aggiunge un pò di latte di capra. Può essere fresco o stagionato. E’ un formaggio povero di recupero, e in questo, hai ragione, sta l’analogia.
    http://www.buonalombardia.it/browse.asp?goto=11839” onclick=”window.open(this.href);return false;
    http://www.corrierecomo.it/pg_interna.cfm?IndiceID=64&MenuID=5” onclick=”window.open(this.href);return false;
    Lo prendo in un alpeggio che lo prepara proprio come descritto nel primo link. Però sul “delicato profumo di vaniglia” avrei da ridire 😆 😆

    #224059
    gabriela
    gabriela
    Partecipante

    Sul zincarlin comasco concordo, mentre garantisco che il sancarlin varesino anzi indunese parte da avanzi di formaggio, d’altra parte si sa che tra varesini e comaschi… 😉

    Paola… [smilie=011.gif]

    #224060

    radiosa
    Partecipante

    Bonifacio,
    non gli raccont niente del Brus con i vermi? I nostri vecchi rincorrevano con un pezzo di polenta i vermicelli che uscivano dal formaggio… blheaa!! 👿 [smilie=star_toungue.gif] [smilie=sp_ike.gif]

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