Storia ed Arte a Modena

Nell’accenno al santo del giorno possiamo qui riportare una news interessante per coloro che si appassionano alla cultura locale, ma anche all’arte in generale.
Vi passo tale e quale la notizia:

http://www.comune.modena.it/museoarte/index.php?nid=8736

ROMANICA
Arte e liturgia nelle terre di San Geminiano e Matilde di Canossa
16 dicembre 2006 – 1 aprile 2007
Modena, Musei del Duomo, via Lanfranco 6.
Da martedì a domenica: 9,30-12,30; 15,30-18,30
chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio.

La mostra intende celebrare il IX centenario della traslazione del corpo del venerato Patrono San Geminiano, con la conseguente consacrazione dell’altare, e il decennale dell’iscrizione del sito di Modena, composto dalla cattedrale, Torre “Ghirlandina” e Piazza Grande nella lista del Patrimonio Mondiale protetto dall’UNESCO.
Saranno esposte opere di oreficeria prodotte per la cattedrale di Modena, come l’altare portatile di San Geminiano, manoscritti, iscrizioni e preziosi manufatti legati al culto provenienti dalla vicina abbazia di Nonantola e dalla distrutta abbazia di Frassinoro, tra cui il candelabro, la croce e la colombina eucaristica. L’esposizione, che propone complessivamente una cinquantina di opere, sarà allestita a Modena, nei Musei del Duomo, in via Lanfranco, per iniziativa del Museo Civico d’Arte, dei Musei del Duomo e della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia. Interamente finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra si avvale del patrocinio dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna.
Correva l’anno 1106 quando il 30 aprile il corpo del Santo fu collocato nella cripta della Cattedrale alla presenza del clero, del popolo modenese e della contessa Matilde di Canossa con il suo esercito. Dopo qualche mese, l’8 ottobre, fu la volta della consacrazione dell’altare dedicato al Santo con solenne cerimonia presenziata da papa Pasquale II, da diversi vescovi, dalla stessa Matilde, dall’architetto Lanfranco e dai cittadini modenesi riuniti nel nascente Comune. Ad offrire un dettagliato reportage di questi eventi è il codice della Relatio translationis corporis Sancti Geminiani, scritto probabilmente da un testimone diretto, con corredo di miniature che, anche se non coeve al testo, forniscono una “messinscena” visiva di grande suggestione.
Preziose oreficerie, codici miniati, importanti legature e arredi per il culto sono i protagonisti di una mostra il cui intento è quello di traghettare lo spettatore nel clima culturale che ha improntato la costruzione della Cattedrale romanica nelle terre segnate dal culto di San Geminiano e dall’incisiva azione della contessa Matilde di Canossa, convinta sostenitrice della riforma ecclesiastica e del partito papale nella lotta per le investiture che oppose papato e impero nel corso dell’ XI secolo. All’epoca, a Modena, era attiva presso la canonica della Cattedrale una scuola di fondazione carolingia, nella quale si insegnavano soprattutto le arti del Trivio – Grammatica, Retorica e Dialettica – cioè le discipline letterarie e filosofiche. Alla guida di tale scuola, negli anni in cui sorse la cattedrale romanica, era Aimone, il probabile autore della Relatio. L’alto livello raggiunto dalla cultura locale è testimoniato sia dai codici, conservati presso l’Archivio Capitolare, sia dalle numerose iscrizioni che accompagnano la costruzione della cattedrale lanfranchiana, sia dalle opere di oreficeria prodotte per il Duomo, alle quali, molto probabilmente, può essere ricondotto l’Altare portatile di San Geminiano che rappresenta l’acme dell’esposizione.
A fianco della produzione più strettamente collegata al Duomo, a testimonianza del clima artistico e della sensibilità religiosa che segnò in quel periodo i territori dominati dai Canossa, figurano alcuni oggetti provenienti dalla vicina abbazia di Nonantola, importantissimo centro monastico benedettino di fondazione longobarda, e altri eseguiti per la distrutta abbazia di Frassinoro, fondata nel 1071 da Beatrice, madre di Matilde. Per quanto concerne Frassinoro la mostra consente di vedere tutto ciò che resta del corredo liturgico medievale dell’abbazia, il candelabro, la croce e la colomba eucaristica.
Oreficeria, illustrazione libraria ed epigrafia sono gli ambiti entro i quali spazia questa piccola mostra composta da circa una cinquantina di opere, per lo più manufatti preziosi, legati al culto e pertinenti ai tre centri di Modena, Nonantola e Frassinoro. A questi si affiancano, per opportuno confronto, opere di oreficeria liturgica di altra provenienza, ma tutte strettamente collegate per rapporti tecnici, per sottigliezze esecutive e per motivi ricorrenti, sia iconografici che stilistici, al nucleo portante della mostra: è il caso, questo, di un gruppetto di croci astili di ambito tosco-emiliano.
La contiguità della sede espositiva con la splendida Cattedrale, legata ai nomi dell’architetto Lanfranco e dello scultore Wiligelmo, potenzia il significato degli oggetti in mostra, ancora portatori di una fortissima sacralità fatta di gesti, parole e immagini, offrendosi anche quale stimolo per ricostruire idealmente il corredo liturgico dei riti che vi si svolgevano.

I MUSEI DEL DUOMO
“Romanica” è allestita nelle sale espositive dei Musei del Duomo, inaugurati in occasione del Giubileo del 2000. In particolare la mostra parte al piano superiore, nelle sale del Museo del Duomo, dove è esposto in permanenza il ricco patrimonio di oggetti liturgici, oreficerie, paramenti sacri, dipinti, sculture e arazzi, appartenente alla Cattedrale. In occasione della mostra tali opere saranno affiancate da oreficerie e codici miniati tra i quali spiccano gli oggetti provenienti dai due centri di Nonantola e Frassinoro, l’Altare portatile di San Geminiano – opera del Museo che rappresenta il fulcro dell’esposizione, per l’occasione accostato ad altri due altari – e le croci astili di ambito tosco-emiliano. La mostra prosegue al pianoterra, nel Museo Lapidario, sorto tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento per accogliere i rilievi e le sculture recuperati durante i restauri che coinvolsero all’epoca la Cattedrale e le sue adiacenze. Il Museo raccoglie i materiali che furono man mano scoperti e le opere che, come la serie delle cosiddette “Metope”, rischiavano di andare perdute se fossero rimaste all’aperto. Per quanto concerne la mostra, in tale sede sarà dato particolare rilievo alla produzione epigrafica legata alla Cattedrale, con frammenti di iscrizioni che ne celebrano la fondazione e la consacrazione. In questo contesto saranno esposte l’Acquasantiera wiligelmica del Museo Civico d’Arte di Modena e un’interessante campana del secolo XII proveniente da Modigliana (Forlì).

DECENNALE UNESCO
Nel 2007 cade il decennale dell’inclusione del sito di Modena – composto da Cattedrale, Torre “Ghirlandina” e Piazza Grande – nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (Napoli, 6 dicembre 1997, 21° sessione del Comitato Internazionale Unesco). Un riconoscimento, questo, che ribadisce quanto la creazione comune dell’architetto Lanfranco e dello scultore Wiligelmo sia “un capolavoro del genio creatore umano, nel quale s’impone una nuova dialettica di rapporti tra l’architettura e la scultura nell’ambito dell’arte romanica”. L’Unesco riconosce il sito di Modena come “testimonianza eccezionale della tradizione culturale del XII secolo ed uno degli esempi eminenti di complesso architettonico in cui i valori religiosi e civici si trovano coniugati in una città cristiana del Medioevo”. La mostra “Romanica” nasce dalla volontà degli enti più direttamente coinvolti nella gestione del sito di realizzare un’iniziativa comune nella quale trovi concreta espressione quella sinergia di forze e di intenti che risulta essenziale alla valorizzazione del complesso. L’iniziativa si propone dunque anche come occasione per promuovere il significato dell’appartenenza all’Unesco e per riflettere sui valori universali di civiltà e cultura da esso tutelati.

INFORMAZIONI
I.A.T. Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica di Modena: tel. 059 2032660 – http://turismo.comune.modena.it
Museo Civico d’Arte: tel. 059 2033100-3101 www.comune.modena.it/museoarte
Musei del Duomo, via Lanfranco 6 Modena, www.duomodimodena.it/musei/musei.html
Orari
Aperto da martedì a domenica: 9,30-12,30; 15,30-18,30
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio 2007
Ingresso: € 3
Ingresso ridotto: € 2
Biglietto unico (Musei del Duomo, Musei Civici, Galleria Estense): € 6

PRENOTAZIONI GRUPPI E VISITE GUIDATE
Modenatur tel. 059 220022; Fax 059 2032688; info@modenatur.it

APERTURA MOSTRA
Musei del Duomo, 16 dicembre, dalle ore 15 alle 19.
Per l’occasione ci sarà un annullo filatelico per il IX centenario della Traslazione del corpo di San Geminiano a cura del Circolo filatelico culturale “A. Tassoni” e di Poste Italiane.

DIDATTICA
Percorso/laboratorio sulla tecnica dello sbalzo su lastra di rame
Rivolto alle classi IV e V della scuola primaria
Percorso/laboratorio sulla tecnica della miniatura
Rivolto alla scuola secondaria di primo grado
Prenotazioni: tel. 059 2033121 (laboratorio didattico, Palazzo dei Musei)
Informazioni: tel. 059 2033115 (dott.ssa Luana Ponzoni responsabile attività didattica Museo Civico d’Arte)
Costo € 3 per ogni ragazzo, gratuito per insegnanti, disabili e accompagnatori

CICLO DI CONFERENZE
In occasione della mostra “Romanica. Arte e liturgia nelle terre di San Geminiano e Matilde di Canossa”, il Museo Civico d’Arte propone un ciclo di tre conferenze finalizzate all’approfondimento del contesto storico e del clima culturale di cui il Duomo è espressione, delle tecniche della miniatura e di quelle orafe.
Le conferenze, strettamente collegate alle tematiche affrontate dall’esposizione in corso (fino al 1° aprile) presso i Musei del Duomo, saranno tenute da noti studiosi membri del Comitato Scientifico della mostra.
Paolo Golinelli insegna Storia Medievale e Metodologia della ricerca storica all’Università di Verona. Ha pubblicato numerosi articoli e volumi sulle principali tematiche di ricerca alle quali si è dedicato: il monachesimo benedettino nel Medioevo, l’agiografia e il culto dei santi, il rapporto tra religione e società nel Medioevo, il Medioevo nella storiografia, i Canossa e, in particolare la figura di Matilde.
Adriano Peroni ha insegnato Storia dell’Arte medievale all’Università di Firenze. Si è occupato e si occupa di arte e di architettura medievali. Tra i suoi numerosi contributi originali in questi settori si segnalano quelli pubblicati nei cataloghi delle mostre sul Duomo di Modena del 1984 e la cura dei volumi sul Duomo di Pisa per la serie Mirabilia dell’editore Franco Cosimo Panini.
Fabrizio Crivello insegna Storia dell’Arte medievale e Storia della miniatura all’Università di Torino. Presso Einaudi ha pubblicato saggi in Arti e storia nel Medievo, voll. II_IV (2003-2004) e ha curato l’edizione italiana di Ernst Kitzinger, Arte Altomedievale (2005).
Coloro che parteciperanno a tutti gli incontri potranno richiedere l’attestato di partecipazione e avranno diritto a partecipare ad una visita guidata gratuita alla mostra condotta da Francesca Piccinini, direttrice del Museo Civico d’Arte, che avrà luogo sabato 10 febbraio alle ore 11 con ritrovo all’ingresso dei Musei del Duomo.
Venerdì 19 gennaio, ore 18, Paolo Golinelli, Matilde e Modena novecento anni fa: un mondo che cambia
Venerdì 2 febbraio, ore 18, Adriano Peroni, Visitando “Romanica”: arte e tecnica dell’oreficeria sacra
Venerdì 9 febbraio, ore 18, Fabrizio Crivello, Manoscritti e legature al tempo di Lanfranco e Wiligelmo
Chiesa del Voto
Ingresso gratuito
informazioni: Museo Civico d’Arte
tel. 059 2033100-01

EVENTI
A fianco delle conferenze vengono proposte, nella suggestiva cornice del Duomo, due letture incentrate sulle figure dei “protagonisti” della mostra, San Geminiano, vescovo nel IV secolo e patrono di Modena, al quale l’agiografia attribuisce numerosi miracoli, e la contessa Matilde di Canossa, personaggio chiave della storia europea tra XI e XII secolo, alla cui figura si sono ispirati artisti e letterati. Le letture saranno affidate a due attori di provata esperienza, che hanno messo a punto due proposte originali, concepite per l’occasione, ispirandosi a testi storici e letterari.
Maurizio Cardillo si è diplomato alla scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone e attualmente insegna Recitazione in versi e Lettura presso il Laboratorio permanente Teatro Lab di Bologna, diretto da Antonio Albanese e Giorgio Comaschi. Collabora con importanti istituzioni nel campo della lettura e della sua promozione sia come interprete/lettore che come conduttore di laboratori. Tra 2002 e 2005 è stato impegnato in molti teatri italiani nelle repliche di Delitto a teatro (da un’idea di Carlo Lucarelli) e in altri spettacoli con la compagnia di Giorgio Comaschi e nel 2006 ha fondato la compagnia Cardillo, il cui spettacolo d’esordio A spasso (tratto dall’opera di R. Walzer) ha vinto il “Premio dello spettatore” come migliore spettacolo dell’anno.
Flavia De Lucis si è diplomata presso l’Accademia di Arte drammatica “Silvio d’Amico” di Roma. Lavora come attrice con la Compagnia degli Associati del Teatro Stabile di Catania e da molti anni si occupa di Animazione Teatrale; ha fatto parte negli anni Settanta del gruppo Teatro Gioco Vita con Franco Passatore, Ave Fontana e Silvio De Stefanis. Lavora come libera professionista soprattutto a Reggio Emilia, ma anche a Milano, Cremona, Parma, Faenza, svolgendo attività di organizzatore e formatore; ha curato mostre e pubblicazioni di argomento teatrale. Dagli anni Ottanta si occupa di narrazione orale e di incentivazione alla lettura, ambiti nei quali conduce anche laboratori indirizzati a ragazzi e adulti.
Calendario:
Letture su San Geminiano, 26 gennaio, ore 21
Voce narrante: Maurizio Cardillo, colonna sonora con melodie del Cantatorio di Nonantola, tratte dal Graduale esposto in mostra.
La lettura dedicata a San Geminiano viene proposta, non a caso, nel giorno in cui anticamente si celebrava la Festa della Vittoria di San Geminiano contro Attila re degli Unni, ricorrenza che sottolineava il potere salvifico del santo patrono nei confronti della comunità modenese.
Letture su Matilde di Canossa, 15 febbraio, ore 21
Voce narrante: Flavia de Lucis
Duomo, Ingresso gratuito

Musei del Duomo di Modena

Segnalazione di ivana setti.

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