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Questo argomento contiene 2 risposte, ha 0 partecipanti, ed è stato aggiornato da gaviota argentea gaviota argentea 17 anni, 3 mesi fa.

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    gaviota argentea
    gaviota argentea
    Partecipante

    Hellzapoppin
    Troppo giovani per ricordarlo? Era il titolo di un film assurdamente folle di prima che io nascessi, l’archetipo della comicità demenziale.
    Ecco le mie incursioni al mercatino dell’antiquariato, di cui parlavo ieri sono, a un dipresso, in quello stile. Quando alla mia congenita stravaganza si sposano le brame compulsive del mio coniuge, aventi per oggetto gemme e metalli preziosi, e le curiosità di figlio e nuora un po’condizionati dal nostro dissennato agire, un po’ansiosi di dimostrarci che anche le nuove generazioni sono in grado di raggiungere imprevedibili livelli di scellerata esaltazione ….be’ allora tutto è possibile!
    Partenza antelucana; sul terreno di caccia giovani e anziani ognuno per la sua via, cellulare in pugno per richiamare, a mo’ di corno di caccia, gli altri all’avvistamento della preda; parola d’ordine: “Passare in rassegna tutto, fino all’ultimo tarlo, o pulce”.
    Però, in primis, dobbiamo visitare la rosa di mercanti per noi più accreditati, quelli cui non manchiamo di garantire un sicuro reddito.
    C’è stato, un tempo, un mercante, credo piemontese, che esponeva i suoi tesori, quasi in un “dejeuner sur l’erbe” in un prato molle di rugiada, anzi, un acquitrino dove, più volte, sono affondata fino alle caviglie e mi sono inginocchiata, inzaccherando jeans ed orli di gonne, ma in cambio del ritrovamento di quali tesori! Avreste dovuto vederla, ad esempio, la modesta ritrosia, da dama decaduta, con cui la sobria coppa da caviale si celava agli occhi del volgo rustico e ignorante, nella attesa che il mio sguardo amoroso ne cogliesse il fascino discreto. Non avrei mai degnato d’uno sguardo la sua tronfia e altezzosa sorella, incappellata da un coperchio di rutilante vermeil, sul banco dedicato agli arredi di grandi transatlantici in disarmo; il linguaggio dei boriosi croceristi fin de siecle non parlava al mio cuore, ma la “mia” coppa suggeriva storie di eleganti ristoranti, di solida borghesia tradizionalista, di tavoli a cui sedevano, davanti a piatti classici (ignari delle future follie della nouvelle couisine), coppie consolidate, severi magistrati, professionisti ed uomini politici per scambiarsi idee e non per partecipare a un “pranzo di lavoro”…
    Ora questo venditore non viene più, ma di quell’epoca permangono nelle mie credenze numerose vestigia: un portafiasco oscillante con una catenella per inclinare e versare, uno stravagante tappo da oliera, un decapitauovoalacoque, un misterioso anello con gancetti, che forse andava infilato al collo di una bottiglia per appenderci biccierini (talmente raccapricciante da divenire irrinunciabile) un vassoio con inciso sul fondo “rubato alla CIGA” (sic!), una congerie di portaqualcosa tipo senape, formaggio, grissini, marmellate, zucchero e quantaltro. A volte penso che il venditore si sia ritirato dagli affari dopo essersi arricchito a mie spese.
    Ora non mi dilungo su un’intera serie di posate in alpacca, completa persino di cucchiaini da gelato e mestolo, messa insieme negli anni, tutti nel modello che si usava nei ristoranti dei miei bisnonni.
    A casa della nonna si usavano, ma io di quelle non ne ho, da loro ho preferito ereditare l’amore per la vita della nonna e quello del nonno per i libri, così le posate se le sono prese gli altri ma io ne ho scovate di analoghe un po’ alla volta nei mercatini, tante persino con lo stemma di ristoranti e alberghi vari di tutta l’Europa, sicché mio figlio definisce l’insieme “il servizio di posate Morte di un commesso viaggiatore”.
    Vi dico solo l’ultima di ieri, la scena al banco di un nostro “fornitore di fiducia “ divenuto tale dopo che abbiamo scoperto essere lui la fonte a cui attingeva “La vecchia di L. (paese della bassa) ”, mercantessa che prosciugava le nostre finanze, allettandoci e rendendoci inesorabilmente soggetti al bisogno di far nostro il più elevato assortimento possibile di statuine di porcellana danese.
    Quando abbiamo scoperto P. siamo divenuti suoi “fornitori di fiducia” di cifre di denaro non indifferenti, ma il nostro rapporto è più complesso, l’incontro mensile è un rito, talora preceduto da telefonate appassionate in cui ci scambiamo informazioni in codice su “Elsa” “Greta” “Le pettegole” “Ardire giovanile” “Amore rifiutato”.
    Poi la scena: correrci incontro, abbracci, baci…io sarei pure, di natura, restia alle effusioni, ma qui fanno parte del copione e, se lui deve adeguarsi a baciare una vecchia megattera, io penso al detto napoletano “Pizzeche e vase nun fanno pertuse” (napoletane correggete voi!) e mi assoggetto! A me tocca questa parte, mentre, poi con mio marito interviene il fattore economico e ci vuole il suo tempo per estenuanti trattative!
    Ma ieri mi pare che abbiamo un po’ passato il segno! Giudicate voi.
    C’era qualche altra coppia quando siamo arrivati e il P. mi ha gridato a gran voce: “Ti ho portato una cosa stupenda, guarda questa statuina, ho pensato a te appena l’ho trovata …si vedono le mutande!”
    Dico…dopo i 60 non si arrossisce per così poco…ma insomma! Ho cercato il sostegno morale della signora che avevo accanto, che, notando la mia aria di austera dama (be’ era quello che cercavo di apparire) ha fatto osservare al grossolano individuo la trivialità di inverecondi pensieri aventi per oggetto la biancheria intima di una gentildonna. E quello, pervicace: “No, davvero l’ho tenuta proprio per te…le hai notate le mutande?”
    Meno male che l’oggetto non mi piaceva tanto ed ho potuto declinare l’offerta…”quella” offerta …ché, alla fine, non ci sono state scappatoie…una ragazza che legge ed un gattino sono andati ad arricchire la nostra collezione!
    Mammamia quanto ho scritto!
    Scusate!

    #162600

    admin
    Amministratore del forum

    Ciao Gaviota,

    ritengo che più che Hellzapoppin, il film che meglio si accosta alla tua avventura sia… Viaggio al Centro della Terra di Jules Verne.
    Dì la verità… hai desiderato che si spalancasse sotto di te la bocca del cratere Jökull… eh?

    😀 😀 😀

    #162601

    Resto affascinata dal tuo modo di scrivere Gavi!!! E’ un grande dono!!! Brava!!! [smilie=011.gif]

    #162602

    marie-jose
    Partecipante

    I racconti di Gavi sono sempre stati belli!!!Mio nipote e il sio compagno,sono anche loro innamorati dell’antiquita.Quest’anno ,quando sono andata in Belgio ,una mattina mi dicono ” Zia ,oggi ti portiamo in un bellissimo negozio ” Adoro i negozi .Arrivati in un capannone grandissimo ,entro e che vedo !! Roba messa buttata là inpolverata ,vecchia troppo vecchia per me ,e loro che cominciono a frugare dapertutto ,per cercare chissa che cosa ,andavano di qua di la sotto sopra ,ogni tanto mi davano un’occhiata e mi urlavono “Hai visto che bello?” ed io grrrrrrrrrrr !!Non vedevo l’ora di andare in casa e farmi una bella doccia ,hanno girato per piu di 2 ore per trovare una lampadina style boh!!!Che tra l’altro hanno pagato anche caro ,troppo per me ,che vado al?ikea!!! Uscendo mi fanno ,” Visto che bella?”Ieri ,mi chiama Fabien (mio nipote ,e mi fa ,abbiamo comprato la camera da letto ” Bene ,dico io ,dove?” Quel negozio che ti piace tanto risponde!” E in style Luigi 16 ….Era felicissimo e mi spiegava com’era ! Niente ,non capisco ! Però ci mettiamo a ridere come due pazzi .Gavi ,la prossima volta li mando insieme a te ,sono sicura che andrete daccordo!!!!

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