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…se sei bravo ti do uno zuccherino!!!
Si sentiva spesso e lo si sente forse qualche volta ancora!!!
Ma lo zuccherino, dalle nostre parti, da tempo immemorabile è il dolcetto simbolico che gli sposi offrono, come segno di ringraziamento, ai parenti ed amici.
E’ simbolo della fede nuziale.
Da alcuni anni a questa parte certe coppie di sposi se li fanno confezionare dal fornaio di fiducia, mentre un tempo era compito delle zie, sorelle e cugine e nonne confezionarli in casa…
Io, come cugina di molte ragazze da marito, più vecchie di me, ho partecipato alle maratone …degli zuccherini!La ricetta era presa da quella di base della brazadela, con l’aggiunta di un sapore di anice, o altro liquore.
Ma la semplicità era di prassi….dovevano essere tutti uguali, va be’ a mano non è poi così semplice…ma allora la manualità e l’occhio erano al massimo della potenza!!!Eccovi la moderna bomboniera, che ricalca quella di cinquanta anni fa: doppio velo, un rametto con spiga e fiore, nastrino di seta!!!
Alla fiera di Nonantola ecco le szdoure a fare zuccherini in piazza!!!
ivana
Ma che carina questa faccenda Ivana!!!
Gli zuccherini devono essere rigorosamente gialli???
E la ricetta??
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Ciao Susanna,
io ho parlato dello zuccherino nuziale…poi ci sono quelli romagnoli, quelli con i “bilini” cioè le pallinine colorate sopra, poi lo zuccherino montanaro bolognese, un tarallone con una bella “zuccherata” intorno!!
Si acquistano nei forni nelle nostre colline,o anche alle sagre, come puoi trovare i brigidini al banco di un venditore toscano!
Parlo sempre di quello che mi circonda, che vedo, tocco…e documento!!!
La ricetta è quella della brazadèla!!!
Ma poi la trascrivo di nuovo…domani!!!
Grazie dell’attenzione!
Ivana
troppo sonno per postare qualcosa…ma domani…mi rifaccioo…promesso!
Ivanaaaaa…i zucarenn ien arive’ fein que’ da me,edmann at fag da vedar!!:) 😉
Grazie Paola,
che tieni anche tu in “vigore” le tradizioni emiliane-romagnole anche lì!!!!
Ci sentiamo…vai pure a dormire!!!!
Ivana
Da noi li zuccherini erano una cosa diversa, cioè due cose diverse. I primi erano quelli che vengono chiamati ancor oggi “ginevrini”, caramelline di zucchero piatte, variamente colorate, grandi come l’unghia del mignolo, che venivano dati ai bambini se erano stati buoni. Gli altri erano caramelle di zucchero d’orzo, quadrate, color nocciola, che venivano dati quando qualcuno aveva mal di gola o era stato veramente angelico.
In alcuni paesi vicini venivano chiamati anche zuccherini quelli che qui da me chiamavamo “Binis da spusa”, cioè confetti della sposa, caramelline di zucchero rotonde, di vari colori e fattura, che avevano all’interno un seme di anice e che venivano lanciati dalla sposa sulla folla di bambini e non che attendeva l’uscita dalla chiesa.
…ecco qua….trovati i zuccherini superstiti e messi via x ricordo! 😉
Questi erano arrivati freschi freschi da Pieve di Cento,due gg prima del matrimonio di mio figlio, nel Settembre del 2003.
Li abbiamo confezionati a sacchettino e disposti sui tavoli degli ospiti,un sacchettino per ogni persona presente.
Non sono le bomboniere degli sposi,quelle le abbiamo fatte a parte.Marco ,mio figlio, ha voluto portare avanti la tradizione degli zuccherini, dopo che ne ha sentito parlare dai suoi nonni, che li avevano regalati durante il loro matrimonio ben quasi 56 anni fa’!
(allora ,la mia mamma mi ha detto,li donavano ad ospiti,amici e parenti col cucchiaio….si prelevavano i zuccherini da un cestino apposito…)
La storia del nonno che qui riporto in breve,ha ‘invogliato’ Marco alla tradizione dei suoi nonni.
In quel lontano giorno( 2 Giugno 1951) dopo la cerimonia religiosa,mio padre espresse il desiderio di seguire il Giro d’Italia dato che i ciclisti passavano x Cento, suo paese natale
Fu cosi’ che i neo sposi riuscirono ad offrire i loro zucarenn ai grandi corridori dell’epoca:Fausto Coppi, Gino Bartali,Magni e tanti altri.
Dopodiche’ segui’ il loro pranzo di nozze,offerto a una quarantina di persone ,nell’antico palazzo del Ludovico Ariosto,lo stesso dove i miei hanno iniziato la loro vita di coppia e dove io ho vissuto i miei primi anni di vita.I zucarenn di Marco e Anna * Settembre 2003*
molto bella questa tradizione Ivana Tu mi fai incantare a leggerti!!!!!!
vado subito a rivedere la ricetta della Brazadèla!!!@paol@ wrote:
I zucarenn di Marco e Anna * Settembre 2003*
Grazie per quanto hai condiviso con noi!!! [smilie=011.gif]
Grazie Paola,
i zucarèn di una volta sono “galeotto fu il libro…” tra Paola e me, (non c’entrano i pacs..che pensate!!!!), quindi vi porto il messaggio che pubblicai nei giorni del mio approccio con aic…
sapete che sono una patita delle sagre e di tutto quello che vi gira attorno; fu appunto alla fine di maggio dell’anno scorso che comprai alla fiera di Sant’Agata Bolognese un sacchetto di zuccherini, allo stand allestito dalla “casa protetta” della cittadina.Fotografai sul mio tavolo e spedii…(non l’avessi mai fatto, in senso buono e..commosso!!!) un trafiletto e per dare un riferimento concreto, inequivocabile, accennai alla LAMBORGHINI auto, e la Paol@ (non per niente fa parte del suo nome) mi subissò di e-mail: il suo papà aveva giocato con Ferruccio Lamborghini, il fondatore di questa prestigiosa casa automobilstica…ecc….ecc….
come un piccolo zuccherino può unire da un capo all’altro del mondo!!!!
Da sottolineare anche l’encomiabile iniziativa di coltivare negli anziani delle case protette manualità, interesse e amore alla propria tradizione!!!!
Ciao
Ivana
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