Cupola di Verza Ripiena

 

Questo piatto può fungere sia da contorno che da secondo piatto, tutto dipende dalle quantità servite.

Ragionevolmente leggero e allo stesso tempo appetitoso, può apparire difficile da realizzare ma con un po’ di pazienza ed un briciolo di manualità si esegue senza problemi.

Ho utilizzato uno stampo da zuccotto di misura standard, tuttavia se non si disponesse di tale stampo è possibile usare con successo anche uno stampo da terrina o da plumcake.

Ingredienti per 6/8 persone:

1 verza
4 patate
250 gr. di ricotta
100 gr. di prosciutto cotto tagliato a cubetti + una fetta intera
2 grossi scalogni
abbondante parmigiano grattugiato
olio extravergine di oliva
sale – pepe

Tempo occorrente 1 ora e 30 minuti circa.

Dopo aver sfogliato la verza, scottarne le foglie esterne in acqua bollente salata; scolarle con una schiumarola e stenderle ad asciugare in un canovaccio.

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Mondare la verza e tagliarla grossolanamente, sbucciare le patate e tagliarle a cubettoni, far bollire patate e verza nella stessa pentola in acqua salata, appena saranno cotte saltarle in padella con olio extravergine e la cipolla tagliata a fettine sottili, salare e pepare.

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Far intiepidire il composto in un grosso recipiente ed unire la ricotta, il prosciutto cotto tagliato a cubetti e il parmigiano grattugiato.

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Con parte le foglie di verza precedentemente sbollentate ed incise alla base per poterle modellare, rivestire uno stampo per zuccotto, lasciandole anche debordare.

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Riempire lo stampo con la farcia preparata, terminando con una fetta intera di prosciutto cotto e ancora una foglia intera di verza completare ripiegando all’interno le foglie debordanti, in modo da chiudere la verza così formata.

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Passare in forno a 180°C per 40′ circa preferibilmente sistemando lo stampo da zuccotto sulla leccarda del forno dove si sarà versata dell’acqua per creare una sorta di bagnomaria.

Sfornare, sformare in un piatto da portata e, se piace, accompagnare con scalogni rosolati nel burro spumeggiante se la si serve come secondo piatto.

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Testo e immagini di Susanna Giovannini

 

 

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