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@marie-josè wrote:
@susanna wrote:
Ma che meraviglia… un uomo che cucina per una donna!!!!
Ci credi tu Susanna?????
Tzè….tanto, lo so come andrebbe a finire.-….
“Ah, robEEEEEErtooooo…che buono….Ahhhhhhhh, ma come l’hai fatta…Ahhhhhh…ma dici davvero…… Si, si, la faccio anch’io, ….
IO, però , la faccio così e cosà, io non ci metto quello ma questo, io non la passo come te, ma la disfo così, io la cuocio per 20 e non per 18, e sapessi come tutti mi dicono che è buona…Dovresti provarla anche tu“
Come per dire: “la tua è una ciofeca…”
😆 😆 😆 😆
Scherzi a parte: io cucino (quel poco che so cucinare) discretamente bene.
e lo faccio per gli ospiti, mi fanno i complimenti, e prendono il bis Il che evita la possibilità di complimenti di cortesia). Mi sapete dire perchè mia moglie non ha MAI assaggiato nulla di ciò che faccio??????Donne……. 🙄
Dunque….tra quello che ha scritto MJ e quello che hai scritto tu, ho spazio per almeno 10 pagine di battutacce,una più maligna dell’altra. Siete proprio sicure che volete una risposta??? 😈 😈 😈
Non è solo “sfiziosa”, ve lo garantisco: in uno dei tanti convivi di cucinait, in mezzo a decine e decine di piatti,uno più buono dell’altro, il pane di Agatha di Nicoletta è stato uno dei pochi di cui non sono riuscito ad evitare di fare il bis. E vi assicuro che c’era solo l’imbarazzo della scelta.
(il bis, l’ho fatto dopo aver preso il dolce. E’ da vergognarsi, lo so, ma la gola…….. 😳 😳 😉 )a) la salsa è rigorosamente, sempre, senza maionese
b) non posso surgelarli a parte perchè sono già mescolati, e non ho voglia di mettere in lavatrice le fettine di vitello, che io taglio benissimo a mano, belle sottili.
c) E’ una vagonata nel senso che è stato fatto tre giorni fa, sono tre giorni che lo sto mangiando (io solo, perchè mia moglie è assente e mia figlia approfitta del padre permissivo per stare fuori anche a cena), e, a occhio e croce, ci sono ancora un 12-15 fette.
Tenuto conto che sto per assomigliare a un vitello con le branchie, volevo interrompere la sequenza, almeno per un paio di giorni.
MJ, vieni tu, a MIlano…..Ti invito a pranzo, e cucino io: di secondo, vitello tonnato, ma per il primo e per l’antipasto ti invento qualcosa.@pasticcino wrote:
registrato che secondo te Roberto solo vino rosso :lol:, capisco l’entusiamo della carne che si taglia con la forchetta, ma bisogna essere dei bravi carvers (scusate l’anglicismo, ma non mi viene in mente il corrispettivo italiano 😳 ) per non sbriciolare le fette e dare al commensale quello che tu chiami goduriosamente e a ragione “burro al vino rosso”.
Il mio era solo un aneddoto che cascava a proposito, niente di più, e si riferiva soprattutto al tempo di cottura della carne. STRAcotto = 9 ore. Quanto al fatto di “saper tagliare la carne” 😉 😆 , è facile non sbriciolarla, se la carne è mista: resta compattata dalle strisce di grasso o tendini o nervi o cos’altro all’interno.., e non ti fa in bocca quella pallottola di spago che dà tanto fastidio…… 😉
L’altro giorno sono stato a pranzo da Paola Campagnoli: ve la ricordate, vero? E aveva fatto lo stracotto. Al tavolo vicino si è cominciato a discutere sulla differenza tra stracotto e brasato.
Io ho sostenuto la mia tesi (sì, lo so, non c’entravo, ma io mi ficco dappertutto….), ma Paola mi ha gelato.
“Marinatura? Io non marino la carne, mai! Però il mio stracotto cuoce NOVE ore”.
E quello stracotto……
Tre fettone di carne mista come piace a me, e non quelle fettazze di stoppa che vanno oggi di moda, tre fette che, appena hanno visto il coltello che avevo in mano,hanno emesso un gridolino di dolore e si sono aperte da sole……
BURRO, ragazze mie, BURRO!!!!!!……..
Burro al vino rosso……. 😉Ok, appena posso, lo provo (anche se dovrò farmi forza, visto che sono ghiottissimo del tartare, e l’idea di cuocere a rischio un piatto che mi piace mi spaventa).
Comunque, non parlavo di “McDonald”. Parlavo di “hamburgher”: non sono la stessa cosa. 😉Cuocere il tartare……mmmmm….carrozzare il tartare…tartare in carrozza.
Ecco: tartare in carrozza.
Ora, scherzi a parte….non è che ti viene un hamburgher ? Guarda che non è una presa in giro: sto cercando davvero di immaginare il risultato.@gaviota argentea wrote:
Assassini, assassini…poi usi i fagioli in scatola ( ti ho visto sai nel reparto ricette!)…be’ se proprio vuoi inorridire ti rivelerò un segreto che sarà un colpo mortale al tuo cuore di milanese : faccio pure il risotto con la pentola a pressione…e sapessi come piace! 😆 😆 😆
Ho visto di peggio, sai? Il risotto è un piatto prepotente, per chi non ha fretta di cucinare, e per chi non ha fretta di mangiare. In compenso, non tollera ritardi. Deve essere curato a vista, ogni trenta secondi/minuto, e non sempre riesce come si deve. Capisco la pentola a pressione.Almeno non lo guardi.
@flavia nicoletta clerici wrote:
e bravo RDG!
anche in casa clerici si faceva, con il vegedor (ma c’é ancora???) e senza ASSOLUTAMENTE aglio.
al mazzola ho provato a propinarla una volta: siamo rimasti insieme solo dopo aver giurato che non avrei provato a rifarla un’altra volta… ma se nell’olio metto due cucchiaini della bottarga che mi porta pinella da cagliari é contentissimo: é una non-ricetta come la tua, e veloce uguale.
un abbraccio, flaviaWow! Pare che l’aglio e olio sia una base per una serie eccellente di non ricette. Lo stesso autore mi aveva consigliato pure un’altra variante della stessa ricetta, molto simile (più povera) alla tua. Aggiungeva la polpa di granchio in scatola, quella del supermercato.
Praticamente tutto uguale. 😆 sole varianti: uso la salsiccia sbriciolata al posto del lardo, metto un po’ di rosmarino, ci metto sul fondo un paio di crostoni tostati, aggiungo pepe ed olio crudo in superficie.
Ah, dimenticavo……
uso i fagioli in scatola…… 😳Sì a tutte e due le domande. 😆 Ma per il libro…ho abbandonato ogni velleità. Chissà, quando sarò in pensione, forse…..
@annap wrote:
allora…guanciale..affumicato
uovo andrebbe il solo tuorlo, uno a testa, io per tre persone però metto un uovo intero
l’uovo NON deve cuocere se no diventa stracciatella, deve addensarsi con il calore della pasta e dell’olio del guanciale.
Niente panna nè latte nada de nadaOh!! Finalmente!
Guanciale e non pancetta, E l’uovo N-O-N D-E-V-E C-U-O-C-E-R-E! ASSASSINI DI CARBONARA! L’uso parziale dell’albume dipende proprio dal favorire una maggiore mescolabilità degli spaghetti, ma non dovrebbe “sentirsi”. Quindi, in pratica, ogni metodo è buono, purchè in modesta misura. Un poco d’acqua di cottura va bene, ma smorza la cremosità del sugo. Personalmente, reputo la panna troppo grassa, e l’albume (crudo) non gradevolissimo, quindi ecco il perchè della mia scelta sul latte. (poco, pochissimo). Pepe, naturalmente.
Cipolla? No, non nella carbonara. Ovviamente, se piace, tutto è lecito. Mi sembra (ma non sono sicuro) che vada nella Gricia, che è la sorella povera della carbonara.
E pecorino (romano, quello toscano non va bene, e quello sardo neppure), e non parmigiano.
La cosa più difficile da trovare sono, appunto, il pecorino buono (quasi scomparso nel Lazio, i produttori lo fanno in Lazio, ma usano spesso latte proveniente dalla Germania), e il guanciale. Molto costoso, quello che si trova spesso nei supermercati è, se va bene, il guanciale umbro, fatto 50/50 di spalla rivoltata e guancia, o, qui nel nord, ahimè, quello veneto, in cui la guancia è solo un’impressione. C’è differenza? direte voi. La stessa che c’è tra il prosciutto crudo e il “vero” culatello, rispondo io.Si impara sempre qualcosa: io non la conoscevo. E comunque, è una non-ricetta a tutti gli effetti…. 😉
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