Tridde o Malinfranto (Maltagliati di Semola in Brodo)

 

Penso che di questo piatto non abbiate mai sentito parlare, a cominciare dal nome strano tridde che sta ad indicare il risultato del rompere minutamente, praticamente vale per “tritato” .

Al paese di origine della mia nonna, a poca distanza da quello in cui son nata, lo chiamano, invece “mèlembrente” praticamente male, grossolanamente infranto.

Un tempo il tridde, rigorosamente cotto nel brodo di tacchino ( brod d’ vicc ), era un tipico piatto natalizio in terra di Bari, ora un po’ se ne sta perdendo l’usanza, in fondo, con la conoscenza delle ricche paste fresche all’uovo del Nord, questa è una cosina semplice, quasi modesta.

Qui, al posto del brodo di tacchino, ho usato un buon brodo di manzo e gallina.

Dose per 4 porzioni:

– 125 g di semolino
– 1 uovo
– 1 cucchiaio colmo di parmigiano grattugiato
– 1 ciuffo di prezzemolo tritato

preparare l’impasto mescolando tutti gli ingredienti e lavorarlo fino a renderlo un panetto omogeneo, bagnandosi al bisogno le mani se fosse troppo asciutto.

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Stendere la sfoglia un po’ più spessa che per le tagliatelle.

Io l’ho fatto col matterello perchè non avevo voglia di tirar fuori la macchinetta

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mettere le sfoglie ad asciugare su un telo e poi pizzicottarle per farle a pezzettini.

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Far asciugare ancora un po’ e cuocere nel brodo bollente

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Testo e foto di Ofelia Allegretta

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