Pane dell’Alto Adige

 

Si tratta di un pane molto comune in Alto Adige, profumato e fragrante quando è appena sfornato, ma altrettanto buono (direi quasi goloso) anche qualche giorno dopo, fino a diventare un vero e proprio stuzzichino da aperitivo se, una volta secco, viene ridotto in piccoli pezzi.

Ingredienti:

– 200 gr. di farina integrale di frumento
– 100 gr. di farina tipo “0”
– 300 gr. di farina di segale
– 10 gr. di lievito di birra disidratato
– un cucchiaino di zucchero
– 1/2 cucchiaio di sale
– 2 cucchiai di olio
– 1 cucchiaino da caffè di trigonella coerulea (detta anche fieno greco) (*)
– 1 cucchiaio da tavola di semi di finocchio
– 1 cucchiaino da dessert di semi di anice
– 1 cucchiaio da tavola di semi di cumino
– acqua quanto basta ad ottenere un impasto morbido ma che non si attacchi alle mani

Miscelare le farine ed impastarle a lungo con acqua ed olio ed unendo tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere un impasto piuttosto morbido.

Lasciar lievitare in luogo tiepido e lontano da correnti d’aria per almeno un’ora. Dopo la prima lievitazione lavorare nuovamente l’impasto, lasciarlo riposare un quarto d’ora, quindi formare delle pagnottelle piuttosto basse.

Con questo impasto si ottengono 2 pagnottelle grandi oppure è possibile preparare dei panini del diametro di circa 10 cm ma sempre piuttosto bassi.

Disporre il pane su una placca da forno (consiglio di foderarla con la carta), cospargere con poca farina integrale sia la base che la superficie del pane, lasciar riposare ancora una quindicina di minuti.

Cuocere a 200° per circa 30-40 minuti in forno preriscaldato (sotto allo strato di farina il pane dovrà risultare dorato).

E’ possibile aprire il forno durante la cottura in quanto le pagnottelle non devono gonfiare eccessivamente.

Come già accennato questo pane si conserva per almeno una settimana.

Ecco come si presenta:

PaneAltoAdige[2]

PaneAltoAdige2

(*) Consiglio di non esagerare con le dosi di trigonella perchè questa erba ha un sentore molto molto intenso. Se utilizzata in eccesso potrebbe coprire gli altri aromi e rovinare quindi il risultato finale.

Testo ed immagini di Susanna Giovannini

 

Lascia un commento